Friday 28 September 2007

barza

Un ragazzo entra nell'ascensore e vi trova dentro un Africano dalla stazza imponente. Le porte si chiudono e i due si trovano fianco a fianco. Il gigante nero lo osserva dall'alto in basso e gli rivolge la parola con accento straniero: "Due metri, 120 chili, pisello di 40 centimetri, palle da un chilo ciascuna, piacere Jim Rati".

Il ragazzo fa una smorfia e sembra sul punto di svenire.
Allora il gigante nero lo afferra per la camicia e lo tira su come un fuscello. "Qualcosa non va?" chiede l'uomo gigantesco.
"Scusi, puo' ripetere quello che ha detto?" chiede l'altro con un filo di voce.
"Due metri, 120 chili, pisello di 40 centimetri, palle da un chilo ciascuna ,il mio nome e' Jim Rati".
Il ragazzo emette un sospiro di sollievo: "Uffh, meno male . . . .
. . . Avevo capito "Girati'".

Tuesday 4 September 2007

Identità e violenza

"Il mio primo contatto con l'omicidio avvenne all'età di undici anni. Era il 1944, nel corso degli scontri tra induisti e musulmani che hanno preceduto l'indipendenza indiana. Kader Mia era un musulmano, e per gli spietati criminali indù che lo avevano aggredito quella era l'unica identità importante. La violenza settaria oggi non è meno rozza. È una grossolana brutalità che poggia su una grande confusione concettuale riguardo alle identità degli individui, capace di trasformare esseri umani multidimensionali in creature a un'unica dimensione."

"L'identità può anche uccidere, uccidere con trasporto". Nel nuovo libro di Amartya Sen la visione illuminante di un mondo che, indirizzato verso la pratica dello scontro e della violenza, può ancora correggere la propria rotta.

Leggetelo, è davvero illuminante.